Ormeasco di Pornassio dell’Azienda Agricola Ramoino

Vino della tradizione ligure
L’Ormeasco, un gemello del Dolcetto piemontese, che in Valle Arroscia ha cambiato profumo e sapore, ha una storia secolare. Furono i Clavesana a volerlo impiantare già nel 1303. E imposero anche delle regole, come la data della vendemmia e della vinificazione. Per i ladri di uva si poteva arrivare anche alla condanna a morte. Ma l’Ormeasco è anche il vino che ha “ispirato” (alcolicamente parlando) la rivoluzione giovanile del ’68.
Nel 1957, a Cosio d’Arroscia, infatti, arrivarono da Albissola, un gruppo di artisti e intellettuali (tra cui Guy Debord, francese, ispiratore e guru del ’68 parigino) per festeggiare un amico, Piero Simondo, appena sposato a Cosio. Assieme a lui Michèle Bernstein, Asger Jorn, Pinot Gallizio, Pegeen Guggenheim e Ralph Rumney, Walter Olmo. A Cosio scrivono il manifesto del Situazionismo, movimento artistico e politico che caratterizza gli Anni ’60 (e ancora oggi ha grande influenza).
L’uva eclettica
Arte, politica e vino in quella settimana del 1957. Certo, l’Ormeasco bevuto dai fondatori del Situazionismo è totalmente diverso di quello di oggi. Se all’epoca si distribuiva in damigiane, era il vino delle osterie di Albenga e Imperia (in quella settimana del 1957 addirittura le due osterie del paese scesero a Pornassio ad acquistarne ancora, perché quei giovani avevano terminato tutte le scorte in cantina, dicendo però che le vigne di Cosio, oggi inesistenti, erano tra le più ricercate), oggi è un vino ricercato, eclettico, che si può vinificare in rosso, può essere Superiore, spumante, passito, sciac-e-tra. Ed il nostro è una coccola!
I Tipici
Ormeasco di Pornassio
Ormeasco – Denominazione di Origine Controllata
Vitigno: Ormeasco (Dolcetto)
Zona: Ponente Ligure, altitudine 600-800 m
Alcool: 12,5% vol.
Colore: rosso rubino vivo
Profumo: vinoso, gradevole di frutta rossa matura
Sapore: asciutto, caldo, con tannini in piacevole evidenza da giovane, più morbidi con qualche anno di affinamento
Temperatura di servizio: 16-18 °C
Vinificazione: in acciaio
Abbinamento ideale: ravioli al sugo di funghi, intrigante l’accostamento a pesce spada o tonno alla piastra
Produzione: 2.000 bottiglie
Si consiglia la degustazione sulle note di:
Rondò alla turca – W.A. Mozart