I loro antenati sono giunti in Liguria nel XVII secolo dalla Spagna e hanno trovato, nella val Nervia, nella valle Impero e nella valle Argentina, un habitat ideale. La selezione naturale ha prodotto tre diverse tipologie di fagioli coltivati in altrettanti piccoli comuni: Badalucco, Conio e Pigna. Le aree più vocate sono nei punti più alti, dove i terreni sono sciolti, ben drenati e l’acqua è quella sorgiva, calcarea, ricca di sali minerali. La raccolta avviene da metà settembre a metà ottobre. Tra i fagioli di Badalucco, Conio e Pigna le differenze fra le tre tipologie si notano soprattutto nella forma e nelle dimensioni e sono dovute alla diversità dei terreni, dell’acqua e dei microclimi. Reniforme e un pochino più grosso il legume di Conio, ovoidali e più piccoli gli altri due. A Badalucco i fagioli sono chiamati rundin. I tre sono accomunati dalla morbidezza e delicatezza della pasta. Il modo migliore per gustarli è lessi, conditi con un filo d’olio di oliva extravergine. Il procedimento prevede l’ammollo per una notte. Successivamente si lessano in acqua (35 minuti di cottura da quanto iniziano a bollire) con aglio, alloro, qualche cucchiaiata d’olio e sale alla fine. Il grado di cottura è quello giusto quando i semi sono morbidi ma rimangono consistenti e non si disfano. La sensazione tattile sulla lingua dovrà essere di uniformità, come se non ci fosse la buccia.