Perinaldo è un piccolo borgo che chiude la vallata del Crosia, all’estremità occidentale della Liguria. Poco nota è la produzione di un eccellente carciofo, importato due secoli addietro dalla vicina Provenza: si tratta del “violet” francese. Il carciofo di Perinaldo, che è coltivato solo qui e in Provenza, tra i 400 e i 600 metri sul livello del mare è senza spine, tenero e non ha barbe all’interno. Resiste alle temperature rigide, sopporta bene la siccità e non ha bisogno di trattamenti chimici, quasi come un ortaggio selvatico. I Perinaldesi sono molto gelosi di questa rarità e forse è per questo, e non solo per l’esposizione, le caratteristiche del terreno e il microclima locale, che il carciofo violetto di Perinaldo è coltivato solo in questo piccolo centro e non nei paesi limitrofi. Si consuma crudo, in insalata oppure cotto in accompagnamento a carni o selvaggina. Le ricette tradizionali lo vedono protagonista di frittatine o di semplici frittelle con aglio e prezzemolo.
I Carciofi di Perinaldo si raccolgono tra maggio e giugno, ma conservati sott’olio possono essere consumati durante tutto l’anno.